martedì 17 ottobre 2017

Sessuologia e modello sistemico relazionale.

di Silvia Grassitelli, psicologa psicoterapeuta, socia e docente di CSAPR.


Considero l'approccio sistemico-relazionale una chiave di accesso "universale" che mi ha permesso di entrare e orientarmi sin da subito in contesti di lavoro molto diversi: terapeutici e non, di gruppo e individuali, reti di lavoro e organizzazioni complesse. Un gran bel vantaggio!
Quello che però mi ha permesso di affrontare, varcata la soglia della psicoterapia, è la stretta connessione che i sintomi  hanno con la vita relazionale delle persone. È così che ho potuto apprezzarne davvero il valore terapeutico.
Molto presto nella mia esperienza clinica mi sono imbattuta con difficoltà legate alla vita intima, con i disturbi sessuali maschili, femminili e non solo di coppia. Sembrava un mondo a parte, in alcuni casi lontano da quello che avevo immaginato e da un lavoro possibile. Eppure interventi mirati e circoscritti o dalla dicitura iper specialistica, avevano spesso risposto all'urgenza e alla esasperazione dei pazienti, senza riuscire a dare risultati convincenti o duraturi nel superamento del disagio e delle difficoltà. Questo non rendeva certo le cose più facili, ma mi spingeva ad approfondire con gli strumenti a mia disposizione e ad addentrarmi nelle singole storie per capire cosa potevo fare.
Quello che man mano è diventato più chiaro è che anche la vita intima ha radici profonde nelle  relazioni piú significative. Per questo è connessa spesso alle difficoltà di svincolo, talvolta alle esperienze traumatiche di relazione, ma anche alla difficile ricerca della propria identità o al bisogno di stabilità personale. Ecco su cosa è necessario fare luce per costruire un cambiamento profondo e completo! 
Inaspettatamente l'ambito sessuologico è stato per me una strada di scoperte illuminanti. 

È andata proprio così.. ma credo che questo sia solo uno dei percorsi possibili per conoscere la forza del nostro modello.

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